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22 février 2010

GUIDA SENTIMENTALE AL FASCINO DI VENEZIA di FIORELLA GIOVANNI

Guida sentimentale al fascino di Venezia

- di Fiorella Giovanni

Cannaregio, il più bello dei sestieri. I gatti di Luigina.
Soriani, perché? Vivaldina, l'anziana. Quando la nebbia si solleva come un sipario e svela la città prestigiosa. Suggestione di un ballo di Carnevale. Thomas Mann all'Albergo Les Bains.
I giorni di John Ruskin alla "Calcina". Un tavolino in Piazza San Marco, un concerto al Malibran, una recita al Goldoni, un'opera alla Fenice. Le verdure dell'isola Sant'Erasmo e i giardini di Mazzorbo. Una sosta al Bar Danieli. Un passato splendido cattura ancora i visitatori.

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Venezia magica, eterna, Venezia bella. Tanti riflessi, tanti gatti, tanti colori. Architetture splendide. Opere famose. Atmosfere distinte. Le Arti, Monteverdi, Vivaldi, Divine creazioni. Tanta bellezza. Salva l'Anima. Per l'Eternità.

Carissimo lettore, ma dove siamo? I palazzi galleggiano su un decoro goldoniano e tu, improvvisamente, sei un attore famoso. Non sai più se vivi in una realtà attuale oppure se sei su un palcoscenico a teatro. Sei nel sestiere di Cannaregio, quello più bello. I riflessi dell'architettura e quelli della tua foto, appena scattata, davanti alla Madonna dell'Orto, sono, ogni volta, distrutti da una barca, ma rinascono dopo qualche minuto, sempre gli stessi, sempre presenti da secoli col rumore delle ondine dell'acque del canale che toccano le fondamenta. Un rumore magico che viene, ogni istante, a benedire la riva e la musica di Vivaldi.

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Rio Morto, numero 1842... incontri i gatti di Luigina. Nel magazzino al pianterreno, salvati dalla mia amica, i gatti, come in albergo, con cibo e pulizie parecchie volte al giorno e medicine se necessario. C'è chi dorme dentro e chi passeggia nel sestiere, tra rifugio, ponte di legno e fondamenta.

Luigina è una "mammagatti": dedica il suo stipendio ai gatti. I classici gatti di Venezia, col vestitino pieno di righe marroni sul pelo beige, sono chiamati "gatti soriani". Furono importati una volta dalla Siria. Perchè? Per combattere i topi e la peste a Venezia. Ovviamente, incontrerai pure dei gatti di casa. Nella città lagunare, camminano lentamente, guardando di qua e di là ... se qualcosa va o non va. Controllano silenziosamente la città a modo loro ... registrano tutto, l'altezza dell'acqua che va e viene... che tocca poco o troppo le basi dei palazzi, dei ponti, poi spariscono in fondo alle calli per raggiungere un luogo segreto, nascosto, ricordato solo da loro ... si ritrovano con altri gatti e gatte di sera.
Immaginano e inventano il futuro della città, la sua magia, la sua bellezza eterna.

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La direttrice del Consiglio-Gatti è una gatta anziana: la Vivaldina. Tutti e tutte l'ascoltano. Essa incontra il sindaco della Serenissima ogni mese. Trasmette le loro osservazioni, consiglia il Municipio per mantenere le originalità della città. Per Carnevale, organizza un ballo storico in un palazzo di Cannaregio per tutti i gatti soriani. Arrivano mascherati su delle gondole decorate di fiori di San Remo. Gatti musicisti. Gatti personaggi celebri. Uno viene eletto Presidente dei gatti della città per un anno ed ecco lo spumante, le frittelle e la Musica! Tutti ballano, cantano! La musica dell'orchestra dei gatti suona sotto le luci dei lampadari di vetro di Murano tutta la notte. Ballano Farinelli con la Gioconda, Veronese con una dogaressa, Casanova con una religiosa, il Doge Manin con una contessa austriaca, Monteverdi con Maria, San Marco con San Teodoro, Napoleone con la moglie, San Francesco e gli uccellini con Santa Chiara, Tiepolo balla con la proprietaria del famoso palazzo Labbia, Tintoretto con San Rocco e ogni tanto con La Madonnina dell'Orto, Leonardo da Vinci corteggia una seconda Gioconda... i gabbiani e la Luna vedono lo spettacolo dalle finestre di stile gotico fiorito.

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All'alba, un corteo di gatti mascherati riparte sulle Fondamenta della Misericordia per salire sulle gondole fiorite in attesa davanti alla casa di Tintoretto vicina al Campo dei Mori. Il giorno dopo, alle 13, essi assistono ad un evento della Natura: la luce bianca brillante, dal ponte di Rialto. D'inverno, la nebbiolina invade tutta la città. I vaporetti, come pesci mostruosi, escono dalla nebbia al pontile per sparire subito dal canale appena salita la gente. Le facciate dei palazzi sembrano assenti dietro un velo grigio trasparente e non si vede più nessuno.

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La città è riempita dal solo velo grigio. Poi, alle 13 ... miracolo! Gli uccelli del cielo con le loro ali sollevano la nebbia. Basta un minuto e sorgono la città prestigiosa e i nuovi colori intensi, che ti fanno male agli occhi. Ogni giorno, come per la prima volta, il Canal Grande, i palazzi nobili, i vaporetti, le barche, i taxi d'acqua, i pontili, la gente ... rinascono dal grigio e vivono di nuovo liberi dalla nebbia.

I gatti vivono l'evento, senza una parola, il muso tra le colonnine del ponte di Rialto come se fosse un miracolo di Dio. Ti raccontano che più avanti, il ponte Accademia di legno, il Palazzo Dario, Santa Maria della Salute, il Gritti e il Palazzo Ducale brillano sulle stelle meravigliose dell'acqua. I loro gattini del passato hanno vissuto con gli ospiti di una volta: re e regine stranieri, scrittori e scrittrici, compositori e musicisti, pittori, creatori e artisti, viaggiatori venuti per le feste della Serenissima e tanti altri personaggi.

Tu potrai pure vedere gli ospiti attuali: incontrerai le attrici e gli attori sull'Isola del Lido per la Mostra del Cinema e i vip del mondo intero vivendo qualche mese lì. Ti consiglio ancora di riposare al bar dell'"Albergo Les Bains". In quel posto distinto e stupendo del tardivo 19° secolo t'aspettano il famoso scrittore Thomas Mann e Luigino Visconti. Lo scrittore ha alloggiato in quell'albergo per sette anni. Nel suo libro "Morte a Venezia", parla magnificamente della città e della spiaggia privata dell'albergo, dalla quale, anche quando è vuota dei clienti privilegiati, si sentono voci arrivando da lontano. Il grande regista degli anni '70 ha girato il film corrispondente all'opera scritta. Fa rivivere in quest'architettura sontuosa, la cui facciata è lunga trecento metri. Queste famiglie ricche arrivavano a Venezia su navi a vapore. Invadevano l'albergo.

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In quel tempo, non esistevano i treni ed ecco un sogno eccezionale, raggiungere Venezia attraverso il mare e la laguna. Devi immaginare, caro lettore, quelle emozioni da me provate guardando da laggiù, dal piano superiore, al di là degli alberi rosseggianti del parco dell'albergo e leggermente nascosto da una luminosità gialla di ottobre, il campanile di San Marco.
Ti consiglio pure, carissimo, di scoprire, come me quel giorno, il profumo del gelsomino sul pontile dell'albergo "La Calcina".

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Un pranzo? una cena? Davanti a un palcoscenico vasto come il mare del canale della Giudecca con le facciate delle chiese di San Giorgio Maggiore, delle Zittelle, del Redentore, di S. Eufemia. Ecco il movimento e il rumore delle barche, dei ferries, dei vaporetti, dei gabbiani ... Se sei fortunato, vedrai pure una gondola che scivola sull'acqua con gli sposi appena usciti dalla chiesa di Sant'Agnese ... Sai, John Ruskin, il giovane diplomato inglese a Oxford, è vissuto nell'albergo "La Calcina". Egli ha esaminato e scritto centinaia di particolari relativi all'architettura dei capitelli del Palazzo Ducale e dipinto pure vedute veneziane.

Se vorrai, camminando, le tue giornate saranno dedicate ai Palazzi, ai ponti e ai canali, ai campi e ai campielli, alle calli, alle chiese e chiesette nascoste. Parla con i veneziani e forse scoprirai i giardini segreti... Camminando e camminando sempre nel tuo sogno-realtà... troverai in libreria delle fotografie di una Venezia di una volta, diversa, tutta bianca e nero e libri della famosa acqua alta del 1966: meno male che i gatti hanno fatto il massimo per salvare la città che era quasi completamente sommersa dall'acqua!

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E tu, in quella bellezza, mentalmente, sei anche un vip a Venezia ogni giorno... Allora, devi assolutamente partecipare al ballo ufficiale di Carnevale col costume settecentesco, come nei dipinti dei pittori celebri, in mezzo a musicisti, saltimbanchi e lampadari veneziani di vetro di Murano cosi sottili, senza elettricità ma candeline, come in quel secolo. Tu sarai presentato con i tuoi titoli professionali arrivando su dalle scale larghe nel portego del palazzo. Vai "in Piazza", mi spiego, in Piazza San Marco, per ascoltare le orchestre e, in un momento di follia, alzati per ballare con la tua amica, sotto la protezione di San Marco e di San Teodoro, il primo santo dedicato a Venezia. 

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Dai, un po' d'abbronzatura seduto al tavolino di un caffè in "Piazza" non farà poi male! Non potrai fare altro che innamorarti della città... Riserva una poltrona al Malibran per un concerto, goditi un'opera al Gran Teatro La Fenice e una recita al Teatro Goldoni. Non basta, dai, un concerto alla Scuola Grande San Rocco in mezzo alle pareti dipinte da Tintoretto e "Le quattro stagioni" nella chiesa della Pietà-Vivaldi in Riva degli Schiavoni. Un viaggio sulla laguna? Non ti dovrei forse dire un segreto... Isola di Sant'Erasmo: sarai completamente solo sulla stradina che, dopo il piccolo cimitero, attraversa i campi che producono le verdure per tutta Venezia. E a Mazzorbo? Silenzio garantito dai tanti giardini verdi e dalle case provinciali. E perché non riposare nel marmo al bar del "Danieli" o meglio cenare su, in terrazza, nel paesaggio notturno illuminato di San Giorgio Maggiore? Il tuo sogno scivola sull'acqua del bacino San Marco ogni sera!

Ma perché piace tanto Venezia al visitatore? Perché nei secoli passati le facciate dei palazzi sul Canal Grande erano dipinte oppure coperte di oro e mosaici?
Perché le famiglie nobili vivevano nelle loro dimore prestigiose ed era la città più ricca al mondo? Perché erano numerose le feste della Regina del Mare accogliendo gli stranieri a scoprire le sue bellezze? Forse la memoria collettiva contiene ancora presenti queste immagini dello splendore passato e sparito oggi, invisibile, più bello della realtà rimasta davanti ai nostri occhi...

(Fiorella Giovanni, di origine italiana, vive a Parigi: giovannifiorella@orange.fr.
Scrittrice, ha pubblicato in francese "Le Voyage à Venise", "Anecdotes Italiennes", "Discours avec Minette", una autobiografia in corso. Creatrice di immagini fotografiche ,17 argomenti: romanticismo a Parigi, Venezia e Italia, nature morte, la gente in città, riflessi su vari supporti, originalità intorno a noi, religiosità, documentario in città europee, astrazioni ... Innamorata di Venezia, del Bel Paese d'Italia e dei gatti. Collaboratrice redazionale di Gabriella IVE,
professoressa di lingua francese e inglese, Trieste).

Fiovella GIOVANNI


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